Tutto arriva per chi sa aspettare

The project narrates the story of the Loggetta family using photographs and text. The images are a mix of photos taken by the artist, collages, and photos and postcards from the family archive.

The project explores the themes of identity, belonging, one's roots and the search for a place in the world. Who are the migrants? What are their feelings? Why do they migrate?

The scope is to raise such questions in the observer to reflect on the migrant’s past and present conditions through an intimate as well as collective analysis.

The project narrates the story of the Loggetta family using photographs and text. The images are a mix of photos taken by the artist, collages, and photos and postcards from the family archive. The text was written starting from the interviews to members of the Loggetta family and combining their story with the artist’s personal reflections.

“Everything comes to those who wait” is the motto that accompanied and that still accompanies the Loggetta family, the protagonists of the story, for generations. Both those who leave and those who remain hope that their daily sacrifices may one day be paid back.

© Matteo Falcone - Image from the Tutto arriva per chi sa aspettare photography project
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Dopo 4 anni via, tornare a casa spaventa. Spaventa per tanti motivi. Come si fa a tornare indietro? Eppure, quando me ne sono andato, dal treno guardavo fuori e mi chiedevo se stessi facendo la scelta giusta. Ed ora, dopo solo quattro anni, ho paura a tornare. Chi sarò quando sono a casa? Come sarà casa quando tornerò?

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Torino, quartiere Mirafiori, anno 1970, ore 12.00. Primi giorni di agosto. Una fila di macchine disegna il perimetro dell’industria FIAT. Le macchine sono accese ed in trepidante attesa che i lavoratori escano dalla fabbrica, come si attende lo sparo all’inizio di una gara.

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All’interno della vettura siedono due sorelle, Diana ed Iris Loggetta, rispettivamente di 19 e 23 anni. Sui sedili rossi al loro fianco delle valigie di cartone piene di vestiti estivi, costumi da bagno e panini per il viaggio. I vestiti estivi sono conservati tutto l’anno per questo momento, un appuntamento che ricorre ogni anno da sei anni.

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La vita da cercatore non è solamente paura dell’ignoto. Un cercatore è speranzoso, è quasi come un bambino che si appresta ad aprire un regalo. Cosa sarà mai? Sarà quello per cui ho sognato tanto, sarà diverso da ciò che mi aspettavo o sarà solo una delusione? Il sogno e la speranza sono la cosa che ti elettrizza e ti fa andare avanti.

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Quelle tanto attese cioccolate sono il motivo per il quale Diana ed Iris vivono a Torino. Loro, come tanti meridionali, hanno risposto alla “chiamata alle armi” da parte dello sviluppo industriale al Nord.

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Bruno trova impiego all’interno di una industria come autista di camion e autotreni per il trasporto di materassi e successivamente di auto.Anche Osvaldo e Vittorio lavorano presso la FIAT come operaio a Mirafiori e Carmagnola.

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Iniziano grandi anni di lotte: Torino e la FIAT sono il fulcro di tutto. Le strade cittadine si riempiono di cartelli, striscioni e manifestazioni.Anche la famiglia Loggetta ha la sua rappresentanza all’interno delle fila sindacali.

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Sono pugliese.Così rispondevo con orgoglio quando, non appena aprivo bocca, mi chiedevano da dove venissi. A questa risposta seguivano però involontari, o meno, stereotipi e pregiudizi legati alla mia provenienza.

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La divisione in città è netta. I meridionali con i meridionali ed i piemontesi con i piemontesi. Napule è come i piemontesi amano definire i meridionali in modo dispregiativo.

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La voglia di riavvicinarsi al resto della famiglia porta Vittorio a trovare un alloggio che possa diventare una nuova casa. Quando conoscerà mio padre mi ringrazierà.Con questa promessa, l’ancora minorenne ragazzo ottiene l’affitto di un appartamento dove far trasferire l’intera famiglia.

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È grazie al lavoro e ai luoghi di ritrovo che si inizia a creare una comunità. Le prime amicizie ed i primi amori. Vittorio trova dei compagni di squadra con cui continuare a praticare la sua passione per il calcio, ed attraverso di loro conosce Antonietta. Bruno si innamora di Rosetta, figlia dei proprietari del bar e sua futura moglie. Osvaldo ed Iris conoscono Sandra e Benito, con cui si sposan

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La sosta finisce e ci si rimette in marcia. Finalmente dopo molte ore di viaggio si vede al lato della strada il cartello PUGLIA. Il paesaggio diventa brullo: la terra arsa e rossa, i muretti a secco, gli ulivi, le piante ingiallite dal sole che sembra scottare sulla pelle. Il mare. Si inizia a sentire l’odore di casa.

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Credo che la malinconia sia un sentimento innato in noi meridionali. Sin da quando si è piccoli, cresciamo con l’idea che qualcosa non vada, che da altre parti le cose funzionino meglio e che probabilmente ce ne dovremo andare. Chi decide di rimanere è costretto invece a coesistere con l’idea che le persone intorno spariranno. Si diventa orfani, accompagnati da una malinconia dolceamara.

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Lei aspetta questo momento ogni anno. È come tornare a respirare.Nel momento in cui tutti sono migrati, anche per lei è cambiato tutto. Ha deciso di rimanere in Puglia perdendo la mamma ed il papà, i fratelli e le sorelle. Per i meridionali rimanere è coraggioso tanto quanto emigrare.

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Titina non è mai ferma, è sempre di fretta nell’organizzare la vita tra lavoro e casa, ma in questo momento è seduta. Guarda con sguardo perso il calendario su cui ha appeso un quadretto che recita un detto a lei molto caro. Tutto arriva per chi sa aspettare. Sa che in qualsiasi momento Diana, Iris e Benito possono arrivare.

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Ogni cercatore ha bisogno di un momento in cui tornare a casa, rifocillarsi e riprendere le forze per tornare alla ricerca. È proprio per questo motivo che ogni estate tutti noi cugini torniamo a Mesagne. Ogni giorno la tavolata si allunga, si aggiungono una o più sedie e ci si stringe un po’.

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La macchina taglia il traguardo! I viaggiatori stremati festeggiano la fine della gara tra abbracci, urla di gioia e risate. L’estate è appena iniziata.

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Da qualche anno, durante questo periodo vacanziero, la famiglia Loggetta si trasferisce dalla casa in paese ad una casa in campagna o al mare, presa in affitto per l’occasione.

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Diana ed Iris, che si sentono così tanto meridionali a Torino, quando tornano nel loro paese di origine diventano le Torinesi. Ma dunque qual è casa loro?

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Una settimana dopo la partenza di Diana, Iris e Benito, Titina riceve una cartolina raffigurante Torino. Sul retro recita:Arrivati tutti bene. Saluti a tutti. Benito, Iris, Diana. È ufficialmente terminata l’estate. Da questo momento in poi si ricomincia ad aspettare.

Tutto arriva per chi sa aspettare by Matteo Falcone

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