What is a dream?

While these double exposure photographs depend on careful preparation and pre-visualization, the final results take off into the land of pure fantasy and imagination.

Cos’è un sogno? Il titolo rispecchia probabilmente il senso che l’insieme delle immagini restituiscono al primo sguardo.

È un progetto iniziato nel 2011. La mia idea era quella di unire due momenti reali colti a distanza di tempo, una sommatoria di attimi per formarne un terzo che potesse essere significativo e interessante ma allo stesso tempo contenesse una visione unica ed originale. Ricreare una scena, una atmosfera, un collegamento, un pensiero, una effimera realtà da un qualcosa esistito in tempi e luoghi diversi è stato il filo conduttore del mio pensiero.

Il lavoro è stato realizzato a pellicola utilizzando la tecnica della doppia esposizione direttamente in fase di scatto. Facevo una istantanea, bloccavo l’avanzamento del fotogramma ed esponevo nuovamente con un’altra istantanea quando trovavo la connessione giusta, il senso. Ho cercato nel tempo qualcosa che potesse essere collegato al primo scatto per costruirne uno nuovo che solo io potevo vedere e decidere di realizzare.

È stato molto difficile “unire” in maniera significativa alcuni momenti catturati in tempi e luoghi diversi, sia per le logiche difficoltà tecniche basate sul trovare soggetti che si sovrapponessero adeguatamente e con una buona pulizia visiva e sia nel ricordare, nel tempo, i soggetti le inquadrature e i loro posizionamenti nel fotogramma. Moltissime volte ho tenuto bloccata la pellicola anche per settimane in attesa di scoprire quel qualcosa che andasse bene con l’ultimo scatto ancora nella mia memoria.

Vedere, poi trovare ed infine ricreare consapevolmente qualcosa d’interessante e che potesse aprire all’osservatore nuove visioni, è stata una ricerca che mi ha appassionato molto, dove la piacevole sorpresa di scoprire l’attimo ricreato nel momento in cui sviluppavo la pellicola non ha avuto pari.

La sequenza delle immagini in questo progetto non può che essere casuale, come casuale è il modo in cui ho trovato le connessioni, ma così non è stata per la loro costruzione, vissuta di volta in volta in maniera diversa e sempre basata sull'identificare possibili legami tra i soggetti e gli elementi sostanziali presenti in esse.